La prima cosa che devo chiederti, cara lettrice, è di leggere questo articolo dall’inizio alla fine. Solo allora capirai perché posso dire, senza dubbio, che la ballerina classica cubana Alicia Alonso è ancora viva.
La stessa ballerina ha detto quando è stata intervistata che avrebbe vissuto 200 anni e ha osato rispondere ai giornalisti quando hanno cercato di scoprire cosa avesse depositato nell’Istituto Cervantes come eredità.
Nel caso non lo sapessi, nel 2008 ha lasciato un manoscritto che ha scritto con le sue mani insieme ad altri oggetti personali nel caveau di questo famoso istituto. A causa del distacco delle sue retine, fin da giovanissima riusciva a malapena a vedere e quasi tutto quello che doveva scrivere era dettato. In questa occasione gli sembrava così importante che voleva fare uno sforzo in più. Una cassaforte con il numero 1.029 contiene segreti così preziosi e solo nel 2028 potrà essere aperta.
Nell’atto cerimoniale che ha accompagnato questo momento, si è rivolta ai presenti e si è scusata, perché? Perché ha detto che sarebbe tornata lei stessa ad aprire quella scatola, ma purtroppo molti dei presenti quel giorno non avrebbero potuto farlo.
Le ali (perché quelle che aveva Alicia Alonso non si possono descrivere come braccia e gambe mortali) di questa ballerina si vedevano e stupivano sul palco ma la cosa più incredibile è che si percepivano anche fuori, quando si aveva la fortuna di parlare con lei o, almeno, come nel mio caso, di ascoltare le sue interviste.
Alicia Alonso, un esempio da seguire
Io stessa (come molti ballerini cubani) ho Alicia Alonso come incredibile esempio da seguire e ascoltarla è un ottimo modo per ritrovare la fiducia in se stessi, per acquisire forza quando non ce n’è e per voler continuare a lottare per i nostri sogni (qualunque cosa siano).
Alicia Alonso era un inno alla vita. Nelle sue stesse parole “dovremmo essere tutti felici di essere vivi”, il solo fatto di essere vivi, di camminare, di sentire… è un bel dono e se, inoltre, troviamo ciò che ci piace, cosa possiamo chiedere di più.
È arrivato un momento nella vita di Alicia Alonso in cui ha dovuto fare una scelta: o vedere o ballare. E non credo ci fossero dubbi. Ha passato un anno a riposare sotto le cure della madre, ma ogni giorno ballava, almeno con il cuore e la memoria per non dimenticare nessuna delle coreografie. L’ho sentita dire in un’intervista che quando andava in bagno si prendeva del tempo solo per fare un passo senza che nessuno la vedesse. La danza era la sua vita.
Cubana per bandiera
Alicia Alonso ha detto di se stessa che era come un albero che dava frutti. Quei frutti, che nel suo caso erano la sua immensa arte, potevano essere distribuiti in tutto il mondo ma le radici sarebbero rimaste dove lei era nata. Hanno anche provato a cambiarle il nome “Alicia Alonsof” sicuramente per renderlo più internazionale. Molti hanno criticato il fatto che abbia ballato come una latina (forse perché lo era?). Cubana per bandiera ha sempre dimostrato un amore eterno per la sua terra, una terra che condividiamo e che, grazie a lei, è riuscita a farsi un nome nel mondo di danza classica (Grazie, Alicia!)
Per questo, amico mia, posso dire senza dubbio che Alicia Alonso è viva. E non penso solo che vivrà 200 anni ma molti di più. Lo è per tutta l’arte che ha creato, per l’eredità che ci ha lasciato, per ogni suo passo, per la grande ballerina che è diventata e per la persona incredibile che ha dimostrato di essere.
In un giorno come oggi, nel 1920, un albero incredibile chiamato Alicia Alonso ha cominciato a mettere radici all’Avana e ho pensato che fosse un giorno meraviglioso per ricordarla. Un modo, se ci pensi, perché Alice rimanga sempre viva.